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da Brand a Friend

By: Robin Good
  • Summary

  • Diventare il punto di riferimento nel proprio settore attraverso la condivisione di valore e il coltivare relazioni di lunga durata. Un modo diverso di vedere la vita e di fare business online. Strategie, tattiche, strumenti per imprenditori digitali e piccole aziende.
    Robin Good
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Episodes
  • #326 - Chi Sa, Insegna
    Jun 23 2024
    “Chi sa fa, chi non sa insegna”. Mi ricordo che anche il mio papà lo diceva sempre, per commentare la cattiva qualità degli insegnanti del secolo scorso.Beh i miei ricordi della scuola, elementari, medie e anche una parte dell’università fatta in Italia, confermano al 100% questo detto. Dei tanti maestri e professori che ho avuto davanti, quasi nessuno era un esperto, nel senso di persone con esperienza, nel settore che insegnava. In altre parole, chi mi insegnava cose, queste cose le aveva per lo più studiate (non so se è il termine giusto) per rimandarle ad altri, non per esercitare un mestiere pagato, una professione, un qualcosa dove sono gli altri a riconoscere e confermare le tue reali competenze e abilità.Solo quando ho avuto la fortuna di studiare in un'università americana, sono entrato per la prima volta in contatto con persone che insegnavano cose su cui avevano già costruito una loro reputazione ed esperienza. Questi erano professori che dopo aver fatto una buona carriera in un campo specifico, decidevano di salire un gradino più su (di prestigio e di stipendio) e di insegnare agli altri ciò che avevano appreso sul campo.Questi erano veri appassionati, ricercatori, persone che anche fuori dall’aula continuavano ad interessarsi al loro campo di interesse. Cosa è cambiato da allora ad oggi?La prima cosa fondamentale che è cambiata è che - dal mio punto di vista - la scuola e le istituzioni accademiche non sono più ne vitali, né efficaci nel fornire ad una persona le conoscenze necessarie per potersi rendere indipendente facendo cose che sono utili ed apprezzate da altri. Tali istituzioni possono essere diventate indispensabili per poter svolgere determinate professioni (medico, ingegnere, avvocato, etc.) e per poter essere riconosciuti da ordini e congregazioni che sbandierando l’egida di garantire la professionalità dei suoi membri, in realtà controllano e limitano in maniera forte la direzione e il perimetro del loro operato. (Attraverso Internet) chiunque può imparare qualsiasi materia e con la dovuta pratica e studio diventare un esperto, affidabile e riconosciuto, tanto quanto o più di chi ha seguito un percorso accademico tradizionale.2) E’ possibile scegliere. Mettere a confronto insegnanti diversi e vedere come insegnano e cosa ne pensano i loro studenti (cosa che non era possibile ai miei tempi).Immagina come sarebbe stato diverso infatti se nell’era pre-internet, ogni weekend nelle piazze principali di ogni città, uno avesse avuto la possibilità di partecipare a classi insegnate dai professori e maestri delle istituzioni di quella città. Automaticamente le persone avrebbero potuto confrontare e scegliere i migliori e iscriversi ai loro corsi.3) Adesso il concetto di insegnare e apprendere è cambiato. Se prima bastava andare su e giù fra i banchi di una classe recitando monologhi senza alcun interesse o capacità nel saper spiegare, coinvolgere e far interagire gli studenti con tali informazioni, oggi, ho hai due palle così e conosci le cose veramente a fondo, o chiunque è in grado di capire che non sei un vero esperto. C’è troppa roba buona in giro, per non saper riconoscere chi sa, conosce e sa comunicare, da chi pretende di sapere perché ha studiato sui libri e passato degli esami. In conclusione: Se è vero che in passato, persone con poca o zero competenza/esperienza operativa sul campo, potevano ottenere diplomi e lauree che gli aprivano le porte del poter essere insegnanti e professori, contribuendo alla formazione di una classe di educatori di scarsissima qualità e spessore, oggi non è più così.Oggi tutti coloro che hanno delle conoscenze ed esperienze possono insegnare online senza dover avere alcun certificato. Le loro capacità non sono nascoste dentro un’aula, in cui gli studenti sono gli unici testimoni e giudici, ma sono visibili a tutti.Per insegnare oggi, bisogna realmente sapere le cose, perché grazie ad Internet non c’è più il monopolio su chi può insegnare qualcosa a qualcuno.Insegnare, oggi che possiamo vedere e mettere a confronto le lezioni di tanti esperti, è più difficile che fare, perché non basta saper parlare per poter trasmettere in maniera efficace ed interessante, ciò che si conosce.Per questi motivi, e soprattutto per il fatto che insegnare online, da’ la possibilità di accrescere la propria visibilità, autorevolezza e reputazione, oggi chi sa, chi conosce e chi ha esperienza, insegna. Scrivendo libri, creando corsi, costruendo guide e risorse utili.Chi non sa invece, fa consulenze private e insegna in università e scuole private. _______________Info Utili• Sostieni questo podcast:Ottieni feedback, ricevi consigli sul tuo progetto onlinehttps://Patreon.com/Robin_Good• Musica di questa puntata:"Dreamland" by ATM disponibile su Upbeat• Nella foto di copertina:Mihai Bocsaru. FAO, Roma. Giugno 2004.• Dammi feedback:Critiche, commenti, suggerimenti, idee e domande unendoti ...
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    12 mins
  • #325 - Babbo Natale Non C'è
    Jun 15 2024
    Qualche sera fa' ero in video-conversazione con mio nipote Leo, 8 anni al quale volevo raccontare di una scoperta che sembrava rivoluzionare ciò che ci avevano insegnato a scuola.

    Nell'introdurre l'argomento ho fatto però un grave errore, dicendogli che praticamente ci trovavamo di fronte ad un altro "Babbo Natale" (intendendo chiaramente con ciò un qualcosa di "non vero", un qualcosa inventato).

    Non sono riuscito a finire questa frase introduttiva che Leo era in lacrime.

    Gli avevo distrutto un sogno in un attimo.

    Mi sono sentito una merda, e ho in un microsecondo provato a sentire tutto il suo dolore.

    Ma mi sono ripreso subito, riuscendo anche a fare un salvataggio in extremis.

    Sono rimasto però un po' triste... soprattutto per aver sottovalutato l'impatto che le mie parole possono avere su Leo.

    E così ho riflettuto e cercato di ricordare la mia esperienza con la favola di Babbo Natale e con ciò che mi aveva aiutato ad apprendere.

    Un ricordo in particolare, quello dei regali a puntate, ha segnato in positivo il mio apprezzamento verso le cose e verso il costruire cose pian piano, un pezzetto alla volta.

    Così come una riflessione importante, sul come sin da piccoli siamo allenati ad affidarci ad altri (istituzioni e persone) per realizzare ciò che sogniamo.

    Ci piace incrociare le dita e sperare che le cose buone non cambino mai, che il lavoro cresca e che i clienti che abbiamo non vadano via, così come quando eravamo piccoli speravamo che Babbo Natale ci portasse ciò che desideravamo.

    Ma la realtà è diversa.

    Inizialmente triste e cruda apparentemente, ma tempratrice e di soddisfazione nella distanza.

    Non ci sono regali che piovono dal cielo.

    Le cose dobbiamo sognarle e costruircele da soli.

    Peccato non ci abbiano allenato da subito a questo fantastico gioco, perché questo è quello che necessita imparare.

    Sognare e provare a realizzare.




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    L'autore. Isola di Holbox, Messico. Dic. 2022.

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    16 mins
  • #324 - La Conversazione Infinita
    Jun 9 2024
    C’è una scelta importante da fare quando si usa il web per comunicare, condividere, promuovere e farsi conoscere.Il web può essere visto in due modi.Come un mercato all’aperto nel quale ognuno può mettere i suoi pensieri, idee, punti di vista, consigli e suggerimenti per gli altri, oppure come una lunga chiamata di gruppo asincrona. Che cosa intendo?Che differenze ci sono fra le due?Nel primo caso il web è inteso ed utilizzato come un posto dove esporre, far conoscere e vendere i propri prodotti e servizi.Questo è l’utilizzo abituale che le persone e le aziende fanno del web. Espongono, insegnano, recitano, proclamano.Nel secondo caso invece il web è inteso come un veicolo di conversazione e scambio mirato a far crescere ed evolvere idee, concetti, così come prodotti e servizi.Ecco, quando il web viene utilizzato come mezzo di conversazione per portare avanti e far evolvere idee e concetti il risultato e l’output che vengono generati, assumono un sapore ed un valore profondamente diverso.Cosa voglio dire?Voglio dire quando siamo al mercato, l’esposizione di tanti prodotti sulle bancarelle è mirata solo ed esclusivamente a vendere di più, curando gli interessi e i benefici esclusivi di quella specifica azienda e delle persone che ci lavorano dentro.Quando invece siamo in una infinita conversazione l’interesse si sposta dall’interesse economico di ogni singola azienda all’interesse generale nel capire meglio l’essenza di cui ci si occupa e modi e maniere per valorizzarla al massimo delle sue potenzialità per tutti, produttori e consumatori.La cosa interessante è che siamo noi, io e te, a decidere quale atteggiamento avere per comunicare e fare marketing. Siamo un’isola che “spara” il suo verbo, dice ciò che è giusto e cosa funziona e va fatto, oppure ci poniamo come partecipanti in una conversazione globale dove dobbiamo obbligatoriamente tenere conto e citare gli altri, cosa gli altri dicono e come spingere più in là le loro idee e proposte. Sono troppo filosofico?In poche parole quello che voglio dire è: se scriviamo o produciamo contenuti per il web, qualunque sia l’argomento che trattiamo, abbiamo due possibili strade da poter seguire.Scriviamo e diamo consigli e suggerimenti, spieghiamo come funziona o come si fa qualcosa, come se fossimo un’isola in mezzo all’oceano. Una radio privata che trasmette le sue canzoni. Scriviamo, pensando di partecipare ad una conversazione (probabilmente già avviata da altri) e diamo un contributo utile, aggiungendo, rifinendo, spiegando meglio, arricchendo ciò che è stato detto, nel mentre riconosciamo, citiamo, menzioniamo e ci ricolleghiamo alle idee che altri hanno condiviso. In questo modo, non solo possiamo continuare a produrre contenuti, promuovere, a migliorare la nostra visibilità ed autorevolezza, e a vendere… ma facendo contemporaneamente qualcosa di realmente importante ed utile. Aiutare il nostro settore, ciò che ci interessa e ci sta a cuore ad evolversi in maniera armoniosa, attraverso questa infinita conversazione aperta. Morale della favola: Il modo in cui utilizziamo il web può avere un impatto significativo non solo sulla nostra visibilità e successo individuale, ma anche sulla crescita e l'evoluzione del nostro settore e dell’umanità intera così come il valore che ne deriviamo. Possiamo scegliere di trattare il web come un mercato dove esporre e vendere, focalizzandoci solo sui nostri interessi, oppure come una piattaforma di conversazione aperta dove contribuire al progresso comune.La seconda opzione, basata sulla partecipazione e la condivisione, contribuisce a un'evoluzione armoniosa e benefica per tutti, arricchendo il dialogo globale, riconoscendo e ampliando le idee degli altri, e creando un valore condiviso che beneficia tutti, produttori e consumatori.I curatori di contenuti sono l’esempio perfetto di persone che facilitano e permettono che le nostre idee e conversazioni possano evolversi. _______________Info Utili• Sostieni questo podcast:Ottieni feedback, ricevi consigli sul tuo progetto onlinehttps://Patreon.com/Robin_Good• Musica di questa puntata:"May" by Birocratic disponibile su Bandcamp• Nella foto di copertina:Riunione di famiglia. Isola di Terceira, Portogallo. 2015.• Dammi feedback:Critiche, commenti, suggerimenti, idee e domande unendoti al gruppo Telegram https://t.me/@RobinGoodPodcastFeedback• Ascolta e condividi questo podcast:https://www.spreaker.com/show/dabrandafriend• NUOVO! Archivio completo organizzato per temi:https://start.me/p/kxENzk/da-brand-a-friend-archivio-podcast• Seguimi su Telegram:https://t.me/RobinGoodItalia.
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    11 mins

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