• Biohacking tra fuffa e scienza

  • May 9 2023
  • Length: 20 mins
  • Podcast
Biohacking tra fuffa e scienza  By  cover art

Biohacking tra fuffa e scienza

  • Summary

  • Il Biohacking - noto anche come DIY-bio ossia biologia fai-da-te - è un termine estremamente ampio e amorfo che può coprire una vasta gamma di attività, dall'esecuzione di esperimenti scientifici su lieviti o altri organismi come ha fatto la nordamericana Meredith Patterson che ha creato uno yogurt fosforescente trasfettando il DNA della proteina verde fluorescente nel Lactobacillus; a cose più concrete e incentrate sull’implementazione delle performance dell’essere umano come il monitoraggio del proprio sonno e della propria dieta, fino alla modifica della propria biologia ad esempio facendo trasfusioni di sangue di una persona più giovane nella speranza che ciò combatta l'invecchiamento. (Sì, esiste davvero, e si chiama emotrasfusione di sangue giovane). 

    Ed è proprio di questo secondo tipo di biohacking di cui trattiamo in questo episodio del podcast ed è definito come il tentativo di manipolare il cervello e il corpo per ottimizzare le prestazioni, al di fuori della medicina tradizionale o in altre parole l'arte e la scienza di cambiare l'ambiente intorno e dentro di sé in modo da avere il pieno controllo sulla propria biologia.

    Le pratiche di biohacking che si stanno sviluppando in Italia e in Europa sono molto diverse da quelle che si trovano negli Stati Uniti. Le prime infatti si basano più che altro su indicazioni mediche generali negli ambiti di nutrizione, movimento, rigenerazione e mindset, quindi mangiare sano, prodotti di stagione, tanta verdura, fare movimento alternando cardio, costruzione muscolare e stretching, fare meditazione e journaling i consigli classici insomma. Ovviamente diverse aziende ci marciano ampiamente sopra cercando di venderci integratori perfetti, wearables per il monitoraggio del sonno e dell’attività fisica e avanti così. Un’esagerazione potrebbe effettivamente avere degli effetti negativi e ne parleremo più tardi, ma nulla di troppo stravolgente. 

    Il tipo di biohacker che invece attualmente sta acquisendo maggiore notorietà negli USA è quello che sperimenta - al di fuori degli spazi e delle istituzioni di laboratorio tradizionali - sul proprio corpo con la speranza di potenziare le proprie prestazioni fisiche e cognitive. Questo tipo di biohacker costituisce un ramo del transumanesimo, un movimento che ritiene che gli esseri umani possano e debbano usare la tecnologia per aumentare ed evolvere la nostra specie.

    Tra i biohacker più estremi ci sono coloro che modificano il proprio corpo con la tecnologia, un processo noto come human augmentation.

    Un sottoinsieme noto come grinder arriva a trasformarsi in cyborg incorporando magneti, chip o computer sottopelle. Per esempio, una persona con un chip incorporato nella mano è in grado di aprire le porte dell'ufficio o persino di pagare il caffè macchiato quotidiano con un semplice gesto del polso.  Esiste anche un’azienda statunitense, attenzione al nome “Dangerous Things”, che è specializzata nella produzione microchip (nello specifico tag NFC) che si impiantano sottocute e contengono i dati sanitari del proprietario, che potrà così contare su una via molto più rapida di consultazione in caso di problemi.

    Poi ci sono i biohacker che spingono le procedure mediche al limite nella loro ricerca di salute e longevità. Dave Asprey, fondatore del marchio multimilionario Bulletproof, ha chiesto a un medico di prelevare cellule staminali dal suo midollo osseo e di iniettarle in tutte le articolazioni del suo corpo, nell'ambito della sua pubblicizzata ricerca di vivere fino a 180 anni. Inoltre, frequenta regolarmente una camera iperbarica, privando le sue cellule dell'ossigeno per migliorare le funzioni del cervello e del tessuto muscolare e riparare i danni del normale processo di invecchiamento.

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