I racconti del terrore, E.A. Poe  By  cover art

I racconti del terrore, E.A. Poe

By: Vincenzo Tomasello
  • Summary

  • Audiolibri tratti dai racconti del terrore di E.A. Poe, edita Giunti editore con traduzione a cura di Massimo Bocchiola e narrati da V. Tomasello;


    • Morella
    • Il ritratto ovale
    • Il gatto nero
    • Il cuore rivelatore


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    Vincenzo Tomasello 2024
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Episodes
  • Il gatto nero completo
    Apr 25 2024
    La storia è raccontata in prima persona da un omicida condannato a morte che, pur sapendo di non essere creduto, vuole rivelare quanto gli è successo, per alleggerirsi la coscienza e spiegare cosa l'ha portato alla condanna. L’omicida dice di essere stato terrorizzato da alcuni fatti, apparentemente sovrumani, e di voler raccontare come sono andati, sperando che qualche lettore trovi una spiegazione più logica della sua.Il narratore afferma di essere stato un uomo per bene e di aver avuto una grande passione per gli animali, condivisa anche da sua moglie, che non perdeva occasione di procurarsene: avevano uccelli, pesci rossi, un cane, conigli, una scimmietta e un gatto nero, di nome Plutone, che il narratore amava particolarmente, e che la moglie, per scherzo e superstizione, definiva una strega tramutata in gatto. A causa dell'abuso di alcool, il carattere dell'uomo cominciò a peggiorareː iniziò a picchiare sua moglie e a maltrattare gli animali, mantenendo però un certo riguardo per il gatto.Una sera, dopo essere tornato a casa ubriaco, l'uomo notò che Plutone evitava la sua presenza, così lo afferrò e l'animale lo morse, facendolo infuriare: tanta fu la rabbia del padrone che cavò al gatto un occhio con la lama di un temperino, pentendosi subito dopo del gesto avventato. Plutone una volta guarito continuò ad evitare il contatto con il padrone, cosa che provocò ulteriormente le antipatie dell'uomo nei suoi confronti. La sola vista dell'animale finì per infastidirlo a tal punto che una mattina decise di liberarsi di lui impiccandolo a un ramo, tanto per “spirito del Perverso” perché il gatto era innocente e perché l’atto era esecrabile, ma cadde immediatamente in preda al rimorso. La stessa notte si svegliò mentre la casa andava a fuoco, riuscendo a stento a fuggire con la moglie e una domestica. Tutta l'abitazione era crollata, a parte un muro divisorio dove poggiava la testata del letto: una folla si accalcò attorno alle macerie, e il protagonista incuriosito si avvicinò notando la figura di un gigantesco gatto con una corda al collo, scolpito in bassorilievo sul muro. Pur dicendosi che doveva essere solo una reazione chimica causata dal cadavere, l’uomo, tormentato dal ricordo del felino, giunse persino a cercare un altro animale simile per sostituirlo.Una notte, mentre giaceva intontito in una taverna, vide un gatto del tutto simile a Plutone, esclusa una macchia bianca indefinita sul petto. Decise di portarlo a casa, ma ben presto, a causa del rimorso, cominciò a provare per l'animale la stessa antipatia che aveva provato per il suo predecessore, soprattutto quando si accorse che anche a lui mancava un occhio. A poco a poco, si rese conto che la macchia sul petto della bestiola stava assumendo la forma di un patibolo, cosa che lo portò sull'orlo della follia. In tutto questo, più lui provava avversione per il gatto, più questo per contro sembrava affezionarglisi e non cessava di seguire l’uomo ovunque, fino al fastidio del padrone. Un giorno, mentre scendeva le scale della cantina insieme a sua moglie, il gatto lo fece inciampare, portandolo all'esasperazioneː afferrata un'accetta tentò di uccidere l'animale, venendo però bloccato dalla moglie, e furioso si avventò con l'ascia su di lei, uccidendola. Volendo nascondere l'omicidio, murò poi il cadavere della consorte in una parete della cantina. Dopo qualche giorno la polizia giunse per perquisire la casa alla ricerca della donna scomparsa. Il marito, nonostante non trovasse più il gatto, si sentiva piuttosto tranquillo, tanto da permettere loro di controllare persino la cantina. Inizialmente i poliziotti non trovarono nulla, ma nel momento in cui stavano per andarsene, il protagonista, in un eccesso di spavalderia, diede un colpo con un bastone sul muro dove aveva nascosto la sua sposa, vantandosi di come il muro era solido e ben costruito. Si udì allora un lamento provenire dall'interno della parete, che fece insospettire gli agenti. Il muro venne demolito e fu così scoperto il cadavere della donna, con sulla testa il gatto che miagolava

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    23 mins
  • Una discesa nel Maelstrom, E.A. Poe -audiolibro-
    Apr 25 2024
    Un gruppo di pescatori norvegesi con la loro barca si imbatte in una improvvisa e violenta tempesta. La piccola imbarcazione viene sospinta dai flutti delle onde al centro di un immenso vortice perenne presente in quella zona, chiamato maelström.Per i pescatori è impossibile sfuggire a quel fenomeno naturale: una volta che si viene attirati verso il centro, infatti, si apre un abisso a forma di cono, che scaraventa la barca sul fondale con incredibile violenza.I marinai vengono risucchiati dal vortice, ma uno di loro si salva aggrappandosi a un barile vuoto, fino a quando il vortice non si chiude. Sospinto dalle correnti, il pescatore riesce a giungere a riva.Dopo quella terribile esperienza, il protagonista è profondamente mutato dal punto di vista psicologico e fisico, tanto da subire un precoce e inevitabile invecchiamento.

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    42 mins
  • Morella, E.A. Poe -audiolibro-
    Apr 22 2024
    L’io narrante racconta di aver conosciuto Morella molti anni addietro, per caso; ne fu subito profondamente attratto, anche se gli ardori che lo presero «non erano quelli di Eros», e la sposò. La donna, erudita, trasmette il proprio sapere al marito. Ama in particolare gli studi filosofici e teologici, con una preferenza marcata per l’antica letteratura mistica tedesca, probabile retaggio dell’educazione ricevuta in Germania.Il protagonista non è però sulla stessa lunghezza d’onda; mentre Morella si identifica con le sue letture mistiche, egli sente sovente «uno spirito proibito destarsi in lui», che Morella cerca di spegnere sul nascere con «qualche grave e singolare parola». A poco a poco, l’inquietudine e l’orrore che gli procurano il pensiero e i discorsi di lei vanno aumentando e turbandolo nell’intimo, cosicché quando la moglie si ammala e poi peggiora progressivamente, attende con ansia la sua morte. Chiamato l’uomo al suo capezzale, Morella gli comunica di sapere che lui l’ha aborrita e che, nonostante stia per morire, vivrà. Gli lascia «un pegno di quell’affetto – ah! così poco! – che egli ha provato per lei», nella creatura portata in grembo. Nel momento in cui Morella spira, la piccola vede la luce.Inizialmente viene amata e ricoperta di ogni attenzione, anche se il padre la tiene all’oscuro della figura materna e non le permette di avere alcun contatto con il mondo esterno. A mano a mano che la bambina cresce, però, le sue fattezze e il suo spirito – sorprendentemente sviluppato in una persona della sua età, ed esperto dei rapporti umani, malgrado la reclusione imposta dal protagonista – ricalcano in modo sempre più preciso la defunta Morella.L’uomo si sente nuovamente invaso da una profonda sensazione di orrore, del tutto simile a quella che gli suscitava la moglie. Quando la figlia compie dieci anni, stremato dall’inquietudine, vede nel battesimo «un mezzo di liberazione dai terrori della sua sorte». Non ha ancora pensato a come chiamare la bambina e, dinanzi al prete, un’inspiegabile ragione lo porta a pronunciare il nome di Morella. Allora l’infante si agita convulsamente, il suo volto assume «il pallore della morte» e, cadendo, dice: «Eccomi!». Il protagonista finisce preda della follia, la seconda Morella muore; quando la porta alla tomba per seppellirla, nota che le tracce della prima Morella sono scomparse. Il suo riso amaro e prolungato chiude il racconto.

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    14 mins

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