🎙️Nell’episodio del podcast di oggi

tiro fuori dal mio zaino un romanzo perfetto per augurarti un sereno e magico Natale: “La signora che rispondeva alle lettere” di Catherine Siguret edito Mondadori.

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Ambientato in un piccolo villaggio in Normandia: Veules-les-Roses! Questa regione della Francia con le sue falesie, la natura, le case a graticcio mi ispira da sempre e insieme ai paesi nordici è nella mia lista di mete da visitare!

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Magdeleine, la nostra protagonista, è una donna in gamba e all’avanguardia nel suo ruolo di responsabile dell’ufficio postale del piccolo villaggio nel pieno degli anni 60!

Magdeleine dietro allo sportello non raccoglie solo pacchi e lettere da spedire ma anche storie, confidenze, emozioni; osserva ogni abitante del villaggio che entra ed esce dalla posta intuendone con un solo sguardo le emozioni!

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Magdeleine affronterà diverse sfide ma non perderà mai la fiducia nella magia e nella vita! A dicembre, il mese magico per eccellenza, si ritroverà a smistare e a dover eliminare le tantissime lettere che i bambini con fiducia e speranza avevano scritto a Babbo Natale. Magdeleine cede alla tentazione di leggerne qualcuna e trova un mondo nei desideri espressi dai bambini! Non solo giochi ma richieste di aiuto, affetto anche per i propri cari! Non riuscirà a restare indifferente: vestendo i panni da Babbo Natale risponderà alle lettere e si prenderà cura di bambini e adulti!

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Un romanzo che ti scalda il cuore e ti fa riflettere su tantissimi temi: l’emancipazione femminile, l’essere bambino negli anni 60, l’essere ebreo…

Ma la vera magia è che Magdeleine è realmente esistita (Magdeleine Homo) e grazie alle sue risposte è nato nel 1962, in Francia, la Segreteria di Babbo Natale che è ancora attiva! Non si è mai troppo grandi per credere e scrivere a Babbo Natale!

Fammi sapere se conoscevi questo libro e se hai altri romanzi natalizi un po’ diversi da consigliarmi!

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Buone letture e Buoni Passi

Nell’episodio del podcast di oggi porto i tuoi scarponi a camminare sulle tracce delle Streghe dello Sciliar, un argomento che, ammetto, non conoscevo così bene ma che mi ha appassionato tantissimo.

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Questi luoghi li ho incontrati nelle pagine del romanzo: “E ti chiameranno strega” di Katia Tenti (ti consiglio di recuperare l’episodio del podcast che ho dedicato al romanzo dove potrai ascoltare anche l’autrice) a lettura terminata mi ero ripromessa di andare a percorrere l’anello del Bulaccia sull’Alpe di Siusi a un passo dal Massiccio dello Sciliar dove si narra che le streghe danzassero intrattenendosi con il diavolo.

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Ad ottobre finalmente sono andata a scoprire e a toccare con mano le panche delle streghe sul Bulaccia, il sasso delle streghe nel bosco che affaccia sul lago di Fiè allo Sciliar e a visitare il Castello di Presule che fu teatro di oscuri processi per stregoneria.

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In questo episodio faremo diversi sentieri compiendo un salto nella storia, triste e doloroso ma necessario affinché non ricapiti anche con sfumature diverse!

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Scrivimi se conoscevi questi luoghi e se ci sei mai stato o stata.

Ti consiglio di vedere anche il documentario: “Le streghe dello Sciliar” su prime (ha partecipato anche Katia Tenti) per capire ancora meglio la storia di questi luoghi.

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Buone letture e Buoni Passi

🎙️Nell’episodio del podcast di oggi tiro fuori dallo zaino una passione anzi l’arte di Diego Barbacini fotografo naturalista per passione!

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Come me Diego, nella vita di tutti i giorni, fa tutt’altro per sbarcare il lunario ma gli brillano gli occhi quando racconta dei suoi appostamenti e dei suoi incontri magici con gli animali che fotografa.

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Le passioni sono il motore della nostra vita quello che ci accende!

Ringrazio Diego per essersi raccontato con gentilezza e senza filtri in maniera sincera e diretta. Mi sono ritrovata in molte sue parole, punti di vista e pensieri: nel suo stare in natura e con la natura per rigenerarsi e silenziare la velocità e la cacofonia del quotidiano e la sua profonda gratitudine verso gli incontri umani e animali che la fotografia glia ha permesso di fare.

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Non voglio dilungarmi oltre e lasciarti ascoltare le parole appassionate di Diego.

Fammi sapere se anche per te le passioni rappresentano il motore della tua vita e quali sono le tue!

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Buone letture e Buoni Passi

🎙️Nell’episodio del podcast di oggi porto i tuoi scarponi a fare un anello mozzafiato in Alto Adige tra la Val Gardena e la Val di Fassa.

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Il giro del sasso lungo e Sassopiatto.

Il gruppo del Sassolungo è un gruppo montuoso dolomitico che si divide in Sassolungo, Sasso Levante e Sassopiatto. 
La cima più alta è quella di Sassolungo a 3181 m di altitudine.

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Partiamo dal parcheggio di Passo Sella per l'intera giornata noi abbiamo speso 21 € prendiamo il sentiero 557 con prima destinazione il rifugio Federico Augusto famosissimo per i suoi krapfen, quando ti potrà ricapitare di gustarti la colazione vista gruppo Sassolungo, Gruppo del Sella e un po’ più in là il Catinaccio!

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L’itinerario continuerà con accanto Sassolungo per poi piano piano svelare l’Alpe di Siusi e il Massiccio dello Sciliar (segnati questo massaggio perché ne torneremo a parlare nel prossimo espiatorio del podcast dedicato a un trekking) Quando arriverai ai piedi di Sassopiatto capirai perché si chiama così!

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Questo trekking è lungo circa 17 km ma regala panorami unici e una natura bella in qualsiasi stagione! Incontri praterie dove fermarti e riposare, mucche e diversi rifugi.

Questo anello mi ha fatto un regalo che aspettavo di anni: piccole piccole in un prato ho trovato per la prima volta le stelle alpine!

Fammi sapere se conoscevi questo anello, se lo hai percorso interamente o solo in parte e se hai assaggiato i famosi Krapfen.

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Buone letture e Buoni Passi

🎙️Nell’episodio del podcast di oggi

tiro fuori dal mio zaino la storia di Officine Gutenberg, una cooperativa sociale che mette davvero il cuore in quello che fa! Ogni giorno si prende cura del suo territorio, quello piacentino, attraverso l’informazione, la promozione del territorio e anche la valorizzazione della diversità.

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Non a caso è un’officina di idee che hanno molto a che fare con la stampa e l’editoria.

Officine Gutenberg è anche una casa editrice e pubblica le famose guide spiralate di Camminate Piacentine perfette da mettere nello zaino e andare a scarpinare su uno dei tanti sentieri descritti.

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Io l’ho fatto! Vai a recuperare sul podcast l’episodio dell’anello Bric Carana! Editi da officine Gutenberg troverai anche dei romanzi vai a curiosare tra gli episodi perché troverai quello che ho dedicato al libro di Filippo Mulazzi, l’Appennino resistente e i suoi protagonisti.

Ma Officine Gutenberg non si ferma qui!

Fa anche informazione online attraverso la testata giornalistica Piacenza.it stampa, grafica e comunicazione e laboratori di scrittura ed eventi.

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Io sono stata felicissima di andare in centro a Piacenza a trovarli per dare finalmente un volto alla persona con cui chiacchieravo virtualmente su degli itinerari e dei libri. Appena sono entrata, ho percepito subito la freschezza el’anima camminatrice di questa cooperativa perché trovi adaccoglierti il segnale CAI con scritto sentiero del Tidone.

Ho fatto quattro chiacchiere con Lorenzo che si occupa della comunicazione di officine Gutenberg e tanto altro ma non voglio svelarti di più e lasciarti all’ascolto delle sue parole.

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Fammi sapere se conoscevi Officine Gutenberg se hai letto dei loro libri o se usi le guide di Camminate Piacentine.

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Buone letture e Buoni Passi

Oggi esce un episodio speciale del podcast e si mi conosce bene saprai il perché!

Tiro fuori dal mio zaino tre libri che raccontano di Alberi, Boschi, Foresta e cambiamento climatico con accenti e sfumature diverse.

Questo è il mio modo di celebrare e ringraziare nella Giornata nazionale degli alberi (e sempre) gli insegnati più saggi che incontro in ogni sentiero e che in ogni cammino mi insegnano quanto siano preziosi e portatori di intelligenza, valori, coraggio e determinazione!

Grazie alle foreste che insieme agli oceani ci permettono di respirare e di vivere!

📌Un anno in compagnia degli alberi di Nalini Nadkarni Corbaccio editore che ringrazio per la copia e la fiducia

📌C’era una volta il bosco di Paola Favero e Sandro Carniel di Hoepli editore che ringrazio per la copia e la fiducia

📌L’abete e la Betulla di Francesco Vidotto Bompiani editore

Se hai altri titoli da consigliarmi sono tutt’orecchi

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Buone letture e Buoni Passi

🎙️Nell’episodio del podcast di oggi

porto i tuoi scarponi nelle Alpi Apuane meridionali sul Monte Croce a 1314 m di altitudine.

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Si trova nel comune di Stazzema e deve suo ai quattro crinali che intersecandosi formano una sorta di croce. 


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Ho scelto di salire su questa vetta perché ho sentito che dalla sommità si vedono anche i miei amati Appennini.

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Il sentiero è per buona parte in un bosco misto solo l’ultimo pezzo sale deciso (200mt) di dislivello verso la vetta ma con un panorama che ti ripaga di tutta la fatica.

Dalla vetta si riesce a vedere anche Pruno con il Pania Forata hostel della mia amica Silvia!

Preparati perché nell’episodio ti svelerò anche la leggenda che veste questo monte di un colore e profumo particolare nel mese di Maggio!

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Scrivimi se conoscevi la leggenda e se sei mai stato sul Croce nel mese di Maggio.

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Buone letture e Buoni Passi

Già dalla copertina inizi a camminare e sognare perché anche ti immedesimi nella donna sospesa sul crinale intenta a scrutare il paesaggio immerso nella nella foschia.Cosa starà cercando la nostra protagonista?Fioly Bocca mi ha stupita fin dalle prime pagine tanto che ho recuperato il suo primo romanzo: “Ovunque tu sarai” a metà romanzo perché è ambientato sempre in questi luoghi: in Vallarsa, in Trentino Alto Adige tra il Pasubio e le piccole Dolomiti, una vallata selvaggia lontano dal turismo di massa, inutile dire che è già entrata nella mia lista di futuri trekking.Io sono stata, alcuni anni fa, nelle vicinanze perché ho percorso il sentiero delle 52 gallerie (ci ho dedicato un episodio del podcast).Il romanzo inizia con un ritorno: quello di Lena maestra che ama perdutamente la sua montagna, (forse anche per questo ho sentito da subito un'affinità con lei) Lena sceglie di ritornare a casa per occuparsi, insieme a suo padre, di sua madre Dina non sarà un ritorno semplice perché dovrà fare i conti con i ricordi che sua madre, giorno dopo giorno, sta perdendo. Dina affiderà i suoi ricordi a Lena ma tra i boschi, i sentieri e le montagne sono nascosti anche i ricordi di Lena e della sua vita con Corrado rimasta in sospeso…Lena dovrà fare i conti con il suo passato intrecciato alle persone che più ama, un passato dolce amaro.Nel non voglio svelarti di più e lasciarti all’ascolto dell’episodio.

Scrivimi se conoscevi Fioly Bocca e se hai letto qualche altro suo romanzo.

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Buone letture e Buoni Passi