La scultura come trasformazione dei materiali, tra magia artigiana e arte contemporanea. La creazione condivisa dell'opera al di là della sua sola esposizione. L'arte come esaltazione del "significativo" oltre al "bello". L’approccio all'arte contemporanea come esercizio empatico universale, non come enigma da decifrare. Cos’è uno spazio d’arte indipendente e cosa comporta, oggi, esercitare la professione dell’artista.

Ado Brandimarte, scultore. Il “quarto” di questa puntata.

Una scintilla fatta di note o parole che, passo dopo passo, si intrecciano in accordi e melodie, per poi arricchirsi con gli ultimi dettagli in fase di produzione: la nascita di una canzone. La relazione con il pubblico, le emozioni del live e la responsabilità verso la propria professione. L'industria musicale odierna, il rapporto con le etichette e il difficile equilibrio tra il contenuto artistico e l'esigenza commerciale.

Claudio Caponetti, musicista e cantautore. Il quarto di questa puntata.

Un collettivo che vive il calcio come un progetto sociale e politico, dove decisioni, partecipazione e responsabilità sono condivise. Una scuola calcio accessibile per promuovere un percorso educativo, non un business. Una comunità che cresce al ritmo dei suoi partecipanti, attorno a partite, sagre ed eventi. Dalla curva alla presidenza, il racconto di un’esperienza che unisce sport, territorio e attivismo, con un sogno comune: costruire uno stadio che sia agorà.

Ilaria Orlando, presidente del C.S. Lebowski. La “quarta” di questa puntata.

Un bambino al cinema con le caramelle per l’uscita di “Guerre Stellari”, un adolescente reduce da una bocciatura che scopre “L’attimo fuggente”, uno studente universitario che incontra Peter Weir e Steven Spielberg: le tre tappe di un “sì” a una passione che chiama. Lo studio e il racconto del cinema come critico, la possibilità di orientarne i percorsi come programmatore di festival. Un viaggio dentro il cinema, tra le sue trasformazioni e il fascino magnetico dei suoi divi, da Sean Connery a Timothée Chalamet.

Massimo Benvegnù, critico e programmatore cinematografico. Il "quarto" di questa puntata.

L'eccellenza delle materie prime, la competenza del personale e l'estrema attenzione al dettaglio: un lavoro di squadra per sognare la famigerata stella Michelin. Un lavoro romanzato da reality e tv, tra falsi miti e mezze verità. L'espressione più alta della cucina, tra tradizione e innovazione, attraversando i cambiamenti nelle società e nelle pratiche alimentari.

Rocco De Santis, chef stellato. Il "quarto" di questa puntata.

Il desiderio di lasciare un segno nella vita delle persone, fino a imprimersi per sempre sulla loro pelle. L'evoluzione del ruolo del tatuaggio, da simbolo sociale ad accessorio estetico, e del tatuatore, tra mode e stili diversi senza perdere il proprio tratto e la propria originalità. Non solo braccia e schiene, ma anche bandoni e palazzi: perché tatuaggio e urban painting sono figli della stessa vena artistica.

Gloria Schiavi, G. Slaves, tatuatrice e urban painter. La "quarta" di questa puntata.

Dai diamanti non nasce niente, dall’acqua e il malto d’orzo nasce la birra. Tante fasi dai metodi rigorosi e dalle temperature ben precise, ma anche la libertà di sperimentare con spezie e fragranze sempre diverse. La fatica del duro lavoro ricompensata dall'impagabile qualità artigiana. Una vita lontana dai fasti mondani scandita dalle durezza e dalle sorprese di madre natura.

Neri Garigliani, mastro birraio e fattore. Il “quarto” di questa puntata.

Come si diventa scrittori, e come farlo con cautela. La riscoperta di volumi dimenticati, un soffio alla polvere e la realizzazione del perché leggiamo ancora i "classici". La frenesia del mercato editoriale, tra scaffali sempre più pieni e case sempre più vuote. Dario Pontuale, critico letterario e scrittore. Il "quarto" di questa puntata.