Episodios

  • Casa non è un luogo: è quello che porti dentro
    Jul 22 2025
    Cos’è una casa? Quattro muri e un tetto? O piuttosto una geografia di emozioni, radici e assenze?
    L’opera Home Within Home Within Home Within Home Within Home di Do Ho Suh è molto più che una struttura architettonica.
    È un attraversamento.
    Un viaggio intimo fatto di confini porosi, di stanze sovrapposte, di identità che si trasformano e si adattano.
    L’artista coreano ci accompagna dentro una casa fatta di tessuto, memoria e trasparenza, dove ogni parete è un passaggio e ogni vuoto racconta una scelta.
    Questa opera ci interroga: ti senti ancora “a casa” in ciò che sei diventata?
    Riconosci le versioni di te che hai abitato in passato?
    E soprattutto: quale spazio stai costruendo oggi per accogliere chi sei diventata?
    Nel podcast ti invito a lasciarti attraversare da queste domande, a scendere nelle tue fondamenta, a riscoprire ciò che hai portato con te, anche quando non te ne sei accorta.
    Perché la vera casa siamo noi, quando impariamo ad abitarci con coraggio e verità.
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    12 m
  • Luce che ci guida: James Turrell e l’architettura dell’invisibile
    Jul 15 2025
    Cosa succede quando la luce non è solo qualcosa che illumina, ma qualcosa che plasma? In questo episodio, entriamo nel cuore luminoso dell’opera Aten Reign di James Turrell, artista contemporaneo che non dipinge né scolpisce nel senso tradizionale, ma modella la percezione stessa.
    Attraverso una struttura di forme ellittiche sospese nella rotonda del Guggenheim, Turrell ci invita a sostare in uno spazio dove il tempo si dilata, il colore respira, e la mente si calma. Aten Reign non racconta una storia: la fa accadere dentro di te.
    È un'esperienza immersiva che ci chiede di spegnere il rumore e accendere la presenza. Parleremo di luce, di silenzio, di quella “architettura interiore” che spesso trascuriamo. Perché sì, possiamo progettare muri e pareti, ma è nella nostra capacità di stare — di sentire senza spiegare — che si costruisce davvero la consapevolezza. Ti accompagno, come sempre, in un viaggio dove l’arte non è fine a sé stessa, ma diventa guida per osservare meglio il mondo e soprattutto te stesso.
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    12 m
  • Quando l’anima si arrende alla bellezza: l'Estasi di Santa Teresa di Gian Lorenzo Bernini
    Jul 8 2025
    Un'opera che non si guarda: si attraversa. Con la sua Estasi di Santa Teresa, Bernini non scolpisce solo una santa in preghiera, ma il momento esatto in cui corpo e spirito si fondono in un abbandono totale.
    È marmo, eppure vibra. È statica, eppure ti muove dentro. In questo episodio ti porto dentro una delle più potenti rappresentazioni barocche della trasformazione interiore: quella che arriva quando smetti di trattenere e ti permetti di sentire davvero. Non è solo arte. È un invito a lasciarti toccare.
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    13 m
  • L’indifferenza e il centro. Quando il silenzio ti chiede da che parte stai
    Jul 1 2025
    La Flagellazione di Cristo di Piero della Francesca non è solo una scena sacra. È un enigma lucido, tagliente, quasi spietato nella sua compostezza.
    A sinistra, Cristo viene flagellato. A destra, tre uomini conversano con elegante distacco, come se nulla stesse accadendo.
    In mezzo, il vuoto. Un’opera che non urla, ma ti chiede: dove sei, tu, mentre tutto accade?
    Una riflessione senza tempo sull’indifferenza, sul potere, sull’assenza di partecipazione. Ma anche sulla responsabilità di scegliere da che parte stare.
    Piero non dipinge emozioni: dipinge verità congelate, che ognuno deve scaldare con il proprio sguardo. Un quadro che parla al nostro presente più di quanto sembri. E ci mette a nudo.
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    12 m
  • Mihoko Ogaki: stelle che respirano nel buio
    Jun 24 2025
    Milky Way – Before the Beginning and After the End non rappresenta. Illumina.
    Un corpo umano attraversato da stelle, fragile e cosmico, ci invita a riconsiderare il nostro posto nell’universo. Non siamo soli, né finiti. Siamo costellazioni viventi, parte di un ritmo più grande.
    Mihoko Ogaki ci ricorda che il senso non si impone: si ascolta. L’opera è una meditazione visiva sul mistero della vita, sul tempo che non ci appartiene, sull’inizio che non conosciamo e sulla fine che non possiamo controllare.
    È un invito potente a stare, a respirare nel buio senza doverlo per forza rischiarare. E a trasformare ogni attesa in un atto di fiducia.
    Perché anche ciò che non capiamo può nutrirci. E ogni notte, in fondo, è piena di stelle.
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    12 m
  • El Greco: il cielo che discende sulla terra
    Jun 17 2025
    Nel Seppellimento del conte di Orgaz, El Greco dipinge un ponte tra due mondi. Un'opera visionaria, dove il divino si fa presente, non attraverso dogmi, ma attraverso la bellezza. Corpi allungati, luce mistica, volti assorti: non c’è solo un funerale, ma una rivelazione.
    Guardare quest’opera significa domandarsi: cosa sto onorando nella mia vita? Dove termina ciò che vedo e inizia ciò che sento?
    El Greco non ci chiede di comprendere tutto. Ci chiede di riconoscere il sacro in ciò che attraversiamo, di aprire un varco tra la materia e lo spirito. È un’opera che parla al cuore di chi cerca verticalità interiore, di chi vuole camminare con radici nella terra e occhi pieni di cielo.
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    10 m
  • Dove la luce incontra il silenzio. Alla scoperta della spiritualità architettonica di Tadao Ando
    Jun 10 2025
    In un mondo che corre e riempie ogni spazio di parole, Tadao Ando ci invita a svuotare. A rallentare. A sederci nel silenzio di una chiesa fatta di cemento e luce, dove non c’è bisogno di orpelli per sentire il sacro.
    La sua Church of the Light non è solo un edificio, è un’esperienza. Una soglia invisibile tra l’esteriore e l’interiore. In questo episodio, ti accompagno a esplorare una delle opere più emblematiche dell’architettura contemporanea, dove la luce scolpisce lo spazio e ci chiede: “Quanto sei disposto a lasciare fuori per ritrovare te stesso dentro?”
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    13 m
  • L’equilibrio silenzioso: quando l’anima si accorda con il paesaggio
    Jun 3 2025
    In La Cattedrale di Chartres, vista dal parco di Saint-Chéron, Jean-Baptiste Camille Corot non dipinge semplicemente un luogo: costruisce un dialogo tra tempo, spazio e spirito.
    La cattedrale non domina la scena, ma vi si adagia come parte integrante di un mondo in quieto equilibrio. Il vento che muove gli alberi, le figure immerse nel silenzio, la luce che accarezza le forme senza mai forzarle: tutto sembra invitarci a rallentare, ad ascoltare.
    Corot ci ricorda che anche l’anima, come il paesaggio, ha bisogno di pause, di radici, di cielo. E che la vera forza non è nel mostrare, ma nel contenere: nel saper reggere la complessità del mondo dentro una visione pacata, profonda, intera.
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    13 m