In questo episodio de Il Restauro Architettonico approfondiamo uno dei testi fondativi della teoria della tutela: Il culto moderno dei monumenti. Il suo carattere e i suoi inizi (1903) di Alois Riegl.

L’episodio è interamente dedicato al pensiero riegliano e al significato di “culto moderno” dei monumenti, inteso come nuova attitudine della società contemporanea verso il patrimonio storico e artistico. Attraverso una lettura critica del testo, vengono chiariti i concetti di monumento intenzionale e non intenzionale e la celebre tassonomia dei valori: valore storico, valore d’età (Alterswert), valore d’arte (relativo e assoluto), valore d’uso e valore commemorativo.

Ampio spazio è dedicato alle antinomie tra i valori e alla loro gerarchia variabile, nucleo della modernità secondo Riegl. La conservazione e il restauro emergono così come pratiche di mediazione critica, fondate su un equilibrio caso per caso tra istanze storiche, estetiche, funzionali e memoriali, superando ogni approccio dogmatico.

Un episodio pensato per studenti, professionisti e appassionati di restauro architettonico, utile per comprendere le basi teoriche della tutela contemporanea e l’attualità del pensiero di Alois Riegl.

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🎧 Il Restauro Architettonico – teoria, storia e pratica del restauro architettonico.

Nel Parco Archeologico di Herakleia, a Policoro, tra le rovine della Magna Grecia, è nato Siris: un progetto che unisce arte contemporanea, archeologia e paesaggio in un dialogo raro e coraggioso. Curato da STUDIO STUDIO STUDIO (fondato da Edoardo Tresoldi, con direzione artistica di Antonio Oriente), Siris propone tre installazioni site-specific – Rovina Inversa, Chora e Arbosonica – che reinterpretano il Tempio Arcaico e il Bosco Sacro di Demetra attraverso architetture sospese, sculture organiche e paesaggi sonori geolocalizzati.

In questo episodio raccontiamo come l’arte possa rivelare ciò che il tempo ha sottratto, senza ricostruzioni illusorie, ma attraverso suggestioni, ascolto e consapevolezza. Un viaggio immersivo tra rovine sollevate nel vuoto, edicole votive nascoste nel sottobosco e una sinfonia invisibile che accompagna il visitatore nel cuore del parco.

Un esempio virtuoso di valorizzazione non invasiva, dove la contemporaneità non copre il passato, ma lo illumina. Un racconto sul modo in cui un sito archeologico può tornare a parlare, emozionare e trasformarsi in un paesaggio vivo.

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Il Tempio Malatestiano di Rimini, colpito duramente durante la Seconda guerra mondiale, diventa un cantiere esemplare di restauro critico: smontaggio e rimontaggio del paramento albertiano, rifiuto del falso, rispetto dell’incompiuto e delle cicatrici della storia. Con Roberto Pane protagonista del dibattito e l’eco teorica di Giovanni Urbani, ripercorriamo scelte tecniche ed etiche che hanno segnato la tutela in Italia: distinguibilità degli interventi, autenticità materiale, memoria come parte dell’opera. Un viaggio tra rovina e rinascita per capire cosa significa oggi ricostruire con coscienza.

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Voce e testo: Vincenzo Biancamano.