God Save The Wine

De: God Save The Wine
  • Resumen

  • God Save The Wine è il festival itinerante del vino che, da oltre 10 anni, porta il produttore direttamente al pubblico finale attraverso vere e proprie feste del vino in location 5 stelle a Firenze, Roma, Bologna, Verona, Milano e oltre. In questo podcast ascolterai il direttore artistico Andrea Gori intervistare i vari produttori durante le serate.

    God Save The Wine
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Episodios
  • Tenuta San Vincenti - God Save The Wine a Vinitaly c/o Due Torri Hotel Verona - 08/04/2025
    May 7 2025

    I terreni sono da sempre vocati a una viticoltura di pregio. La loro composizione è ricca e complessa, con un’esposizione ottimale, da Sud-Est a Sud-Ovest, che li vede illuminati fin dal sorgere del sole.

    Le viti di Sangiovese e Merlot presentano un’età media di vent’anni; sono piantate con una densità di 6.000 piante per ettaro e allevate con la tecnica del cordone speronato basso.

    La composizione dei terreni è prevalentemente riferibile alle rocce di Macigno Toscano che originano differenziazioni compositive di arenarie con frazioni sabbiose importanti, completate da una buona percentuale paritaria di limo e argille.

    La posizione climatica è quella tipica della collina alta e scoscesa, ulteriormente favorita dalla presenza della foresta che circonda la tenuta. I vigneti godono di ventilazione e di un ottimo drenaggio naturale. Durante l’estate le condizioni di caldo non sono mai eccessive.

    A seconda dell’annata la vendemmia avviene dai primi di settembre a metà ottobre, in modalità esclusivamente manuale.

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  • Tenuta Morreale Agnello - God Save The Wine a Vinitaly c/o Due Torri Hotel Verona - 08/04/2025
    May 6 2025

    Tenuta Morreale Agnello identifica un’azienda olivitivinicola in provincia di Agrigento, lungo le assolate e ventilate coste meridionali della Sicilia, a circa 20 km dalla splendida Valle dei templi, nel cuore di un territorio secolarmente vocato all’agricoltura.L’azienda si estende su una superficie di 300 ettari, tra vigneti, oliveti, seminativi e mandorleti, compresa nelle campagne di Agrigento, Montallegro e Siculiana, dove le terre generose e il clima secco e ventilato consentono di realizzare colture e produzioni genuine di ricca ed intensa qualità. In questi territori sono concentrate le moderne conoscenze nelle produzioni olivitivinicole, con un alto grado di meccanizzazione, al fine di ottimizzare la gestione delle tecniche e delle operazioni agricolturali.Tenuta Morreale Agnello rappresenta nel territorio, non solo un’emergente realtà aziendale, ma qualcosa di più coinvolgente ed emozionante. Il rispetto e la qualità dell’ambiente sono qui considerati elementi essenziali del ciclo produttivo. Tutte le tecniche di coltivazione adottate sono rigorosamente biologiche, al fine di sviluppare nel tempo un sistema di produzione ecocompatibile.Nell’ottica del risparmio energetico e del risparmio delle risorse ambientali esistenti, l’azienda sarà dotata di impianto fotovoltaico per l’energia elettrica (50 KW), che sfruttando la luce e il calore del sole siciliano consentirà un’elevata riduzione di emissioni di gas serra nell’atmosfera. Inoltre, l’alto grado di meccanizzazione nella conduzione delle colture, l’interramento di piante azotanti e il ricorso all’inerbimento, consentono di salvaguardare i terreni dall’erosione ed evitare l’uso di fitofarmaci.

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  • Associazione Produttori Isola del Giglio - God Save The Wine a Vinitaly c/o Due Torri Hotel Verona - 08/04/2025
    May 5 2025

    Una montagna di granito che emerge dal mare cristallino, il Giglio è un ambiente naturale con una lunga storia di viticoltura. Per millenni, gli isolani hanno lavorato in vigna a mano ottenendo vini di statura dal terreno roccioso dell’isola. Il Giglio è la seconda isola dell’arcipelago toscano, abitata dall’uomo sin dalla preistoria. Per secoli, Etruschi, Romani, potenti famiglie italiane e governi di repubbliche marinare hanno dominato l’isola, curandosi poco degli isolani. Nel 1544 le fortificazioni di Giglio Castello – il borgo principale dell’isola – non sono riuscite a contrastare la devastante incursione del corsaro ottomano Barbarossa, che deportò quasi tutti gli abitanti vendendoli come schiavi. Sotto il Granducato di Toscana, dal 1558, il Giglio si ripopolò. I Medici fecero restaurare i vigneti. Si pensa che l’introduzione della varietà siciliana Ansonica – oggi l’uva del Giglio per eccellenza – risalga a questi anni.

    Oggi circa 1.300 persone vivono tra Giglio Porto, lo storico borgo di Giglio Castello sul promontorio, e l’insediamento costiero di Campese a ovest. A di fuori 21 kmq dell’isola sono un paradiso naturale dove lodolai e falchi pellegrini volteggiano sopra le rocce scoscese coperte di lentisco, mirto, elicriso e ginestre. Tra queste, si scorgono i vigneti e gli oliveti, mosaici intarsiati nella natura incontaminata.

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    4 m
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