Episodios

  • Puntata del 30/04/2025
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  • Puntata del 29/04/2025
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  • Poveri anche lavorando: in Italia sono il 9%
    Apr 28 2025

    Nel 2024, secondo i dati Eurostat, in Italia circa cinque milioni di persone, pari all'8,5% della popolazione, vivono in condizioni di deprivazione materiale, con difficoltà ad affrontare almeno cinque delle tredici spese considerate essenziali .L indicatore si riferisce, spiega l Eurostat, all incapacità di permettersi una serie di beni, servizi o attività sociali specifici che sono considerati dalla maggior parte delle persone essenziali per una qualità di vita adeguata quali avere una casa adeguatamente riscaldata, poter fare almeno una settimana di vacanza, far fronte a spese improvvise, poter fare un pasto con proteine almeno ogni due giorni, avere una connessione internet, avere almeno due paia di scarpe Sebbene la deprivazione materiale sia scesa rispetto al 9,8% del 2023, rimangono circa 2,7 milioni di persone in grave difficoltà su almeno sette spese (4,6% della popolazione). La deprivazione colpisce l'11,7% dei minori under 16, in calo rispetto al 13,5% del 2021. Il dato piu allarmante è che la povertà lavorativa cresce: il 9% dei lavoratori full time è povero (contro l'8,7% del 2023), il doppio rispetto alla Germania (3,7%). Tra i lavoratori autonomi, il 17,2% ha redditi inferiori al 60% del mediano nazionale (dal 15,8% del 2023); tra i dipendenti, la quota sale all'8,4%. La povertà è più diffusa tra i giovani: tra i 16 e i 29 anni l'11,8% degli occupati è povero. Il livello di istruzione è determinante: tra chi ha solo la scuola dell'obbligo il 18,2% è povero, mentre tra i laureati la percentuale è al 4,5% (in aumento dal 3,6% del 2023). Ne parliamo con Massimo Baldini, docente di Scienza delle Finanze presso l'Università di Modena e Reggio Emilia.

    Mediobanca lancia l Opa da 6,3 miliardi su Banca Generali

    Alberto Nagel lancia un'OPS da 6,3 miliardi interamente in azioni Generali per acquisire il 100% di Banca Generali e creare un campione italiano del wealth management, con 210 miliardi di euro di asset gestiti e 15 miliardi annui di nuova raccolta. L’operazione, non ostile ma non concordata, punta a trasformare il rapporto con Generali in una partnership industriale e rafforzare la presenza di Mediobanca nel private banking. Il rapporto di cambio è di 1,70 azioni Generali per ogni azione Banca Generali, con un premio dell’11,4%. L’OPS è subordinata a ottenere il 50%+1 delle azioni e varie autorizzazioni entro ottobre. Il pacchetto Generali (13,1%) viene così usato per rafforzare la strategia industriale di Mediobanca, togliendo instabilità dalla governance. Interviene Alberto Grassani, Il Sole 24 Ore.

    Blackout elettrico in Spagna, Portogallo e Sud della Francia

    Oggi, 28 Aprile, poco dopo le 12:30, un blackout elettrico ha colpito l'intera Spagna, con ripercussioni anche in Portogallo e nel Sud della Francia. Sono state coinvolte le principali città spagnole come Madrid, Barcellona, Valencia e Siviglia, provocando il blocco delle metropolitane, l interruzione dei semafori, la sospensione dei voli negli aeroporti di Madrid Barajas e Lisbona, problemi alle linee telefoniche e il fermo del traffico ferroviario.
    Le centrali nucleari spagnole, cinque impianti per un totale di sette reattori, hanno arrestato la produzione di energia per motivi di sicurezza, mantenendo operativi i sistemi interni tramite generatori diesel. Anche il Museo del Prado è stato evacuato, mentre il torneo ATP Masters 1000 di Madrid è stato temporaneamente sospeso. Il ripristino dell'energia elettrica dovrebbe richiedere dalle 6 alle 10 ore. Le isole Canarie e Baleari, dotate di sistemi autonomi, non sono state interessate. In Francia, l'interruzione ha toccato l'area di Perpignan e l Occitania, causando la disconnessione automatica della rete iberica da quella europea tra le 12:38 e le 13:30. In Portogallo, il blackout è iniziato alle 11:30 locali: gli ospedali sono passati a funzionamento su generatori elettrici, mentre metropolitane e aeroporti sono stati bloccati.
    Tra le possibili cause al vaglio vi sono un incendio sul monte Alaric, che avrebbe danneggiato una linea ad alta tensione tra Perpignan e Narbona; l'ipotesi di un cyberattacco, su cui stanno indagando sia il Comando del Cyberspazio spagnolo sia l Istituto Nazionale di Cybersicurezza; e problemi sistemici o di interconnessione elettrica tra Francia e Penisola Iberica. Il Governo spagnolo ha attivato un'unità di crisi, mentre la Commissione europea ha confermato che i protocolli di emergenza UE sono operativi. Cerchiamo di fare chiarezza con Maurizio Delfanti Professore di sistemi energetici al politecnico di milano e con Davide Tabarelli, presidente Nomisma Energia.

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  • Apple e Meta, mini multe Ue. Bruxelles non cerca lo scontro
    Apr 24 2025

    Per la prima volta l’UE ha applicato il Digital Markets Act (DMA) infliggendo multe ad Apple (500 milioni di euro) e Meta (200 milioni) per pratiche anticoncorrenziali. Apple è accusata di ostacolare l’accesso degli utenti a offerte alternative sull’App Store, mentre Meta avrebbe imposto una scelta troppo rigida tra condivisione dei dati e abbonamento a pagamento. Le sanzioni, ben inferiori alla soglia massima prevista dal DMA, suggeriscono una volontà europea di non aggravare ulteriormente i rapporti con gli Stati Uniti, già tesi per via della guerra commerciale lanciata da Trump. Bruxelles assicura che le decisioni sono puramente giuridiche, ma la Casa Bianca ha reagito duramente parlando di “estorsione economica”. Interviene Michele Polo, professore Ordinario di Economia Politica presso l'Università Bocconi.

    Kering, ricavi del primo trimestre in calo del 14% a 3,9 miliardi

    Nel primo trimestre del 2025 Kering ha registrato ricavi in calo del 14%, a 3,9 miliardi di euro, deludendo le attese degli analisti. Il calo ha colpito tutte le aree geografiche, con l’Asia-Pacifico in forte contrazione (-25%), seguita da Europa occidentale e Nord America (-13%), e Giappone (-11%). Il titolo, che da inizio anno ha perso oltre il 25%, ha chiuso in rialzo prima della trimestrale, in scia alla buona performance del settore lusso a Parigi. Le vendite del canale retail diretto, centrale per la strategia di Kering, sono scese del 16%, mentre il wholesale ha perso il 23%, in linea con la politica di rafforzamento dell’esclusività distributiva. Tra i brand, Gucci ha segnato la flessione più marcata (-25%), penalizzata dal calo del traffico nei negozi e dalla razionalizzazione dell’offerta. Saint Laurent ha registrato un -9%, con segnali di tenuta in Medio Oriente e in parte del mercato occidentale. In controtendenza, Bottega Veneta ha chiuso con un +4%, grazie alla crescita a doppia cifra in Europa, Nord America e Medio Oriente. Le altre maison del gruppo hanno registrato un calo dell’11%, ma con dinamiche variegate: bene Brioni, Pomellato e Qeelin, più deboli McQueen e Balenciaga (nonostante il buon andamento nella pelletteria). Ne parliamo con Filippo Diodovich, market Strategist di IG Italia.

    Generali, l assemblea conferma Donnet alla guida

    Mediobanca vince la "battaglia" in assemblea Generali con il 52,38% dei voti, assicurando la riconferma di Donnet e Sironi, ma la "guerra" resta aperta. La lista Caltagirone si ferma al 36,8%, rafforzata dall'appoggio di Unicredit (6,7% del capitale), Delfin (9,9%) e Crt. Assogestioni esclusa dal CdA. Gli istituzionali, il retail e i piccoli azionisti si schierano con Mediobanca, che resta l’azionista di riferimento (13,04%). Nonostante la sconfitta, Caltagirone conquista tre consiglieri e conserva un ruolo critico in CdA. La partita ora si sposta su Mps, dove lo stesso Caltagirone è azionista e il dialogo con Mediobanca resta tutto da scrivere. Laura Galvagni, Il Sole 24 Ore.

    Dazi, 12 Stati Usa fanno causa a Trump

    Dodici Stati americani, guidati da procuratori democratici e alcuni governatori repubblicani, hanno fatto causa a Trump per i dazi unilaterali, accusandolo di abuso del potere tariffario che spetterebbe al Congresso. Denunciato un impatto economico grave e immediato, soprattutto in Stati come California e Oregon. Mentre la tensione cresce, emerge una figura chiave nell’amministrazione: Scott Bessent, nuovo Segretario al Tesoro, ex trader di Soros e primo esponente apertamente gay nel ruolo. Con approccio pragmatico e tono conciliatore, Bessent spinge per una politica commerciale meno instabile, promuovendo un'America First aperta alla cooperazione globale. Marco Valsania, Il Sole24Ore.

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  • Foti, dal Pnrr 14 miliardi per le imprese, a prescindere dalle tariffe
    Apr 23 2025

    I 14 miliardi da destinare alle imprese attraverso la revisione del Pnrr "si riferiscono a somme attualmente non utilizzate all'interno del Pnrr. Riteniamo di utilizzarle a prescindere dai dazi, per accelerare la competitività delle nostre imprese. Riteniamo di utilizzare quelle risorse anche su altre linee di finanziamento che possano trovare nelle imprese adeguata rispondenza". Così il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Tommaso Foti, in risposta al question time di oggi, sulle risorse del Pnrr da utilizzare per interventi di contrasto ai dazi. Secondo l'Upb in merito all'attuazione del Pnrr: "Dalle informazioni disponibili in ReGiS all'8 aprile 2025, emerge che è stato attivato il 95% della dotazione finanziaria complessiva e che la spesa sostenuta ammonta a 64,1 miliardi (33%), di cui 27,3 miliardi relativi a Superbonus e crediti d'imposta". Quindi rischiano di essere molti i soldi da "ricollocare" da qui al 2026 per non perdere i finanziamenti. Per Openpolis al momento sono circa 50 i miliardi non ancora destinati del Pnrr che potrebbero essere "spostati" per altre voci di spesa (aiuti alle aziende o in difesa). Ma è necessaria ovviamente una revisione a Bruxelles. Interviene su questo Luca Dal Poggetto, Analista di Openpolis esperto di Pnrr.

    Il risiko entra nel vivo?

    UniCredit lancerà lunedì l’OPS su Banco BPM, ma senza escludere un futuro ricorso contro il provvedimento del Comitato Golden Power, che ha imposto vincoli giudicati eccessivi. Tra questi, il mantenimento di un rapporto impieghi/depositi al 120%, la continuità del project finance, la stabilità degli investimenti di Anima Holding e l’uscita dalla Russia entro nove mesi. UniCredit, pur ritenendo il decreto illegittimo, punta ora a una mediazione col Governo per chiarire il perimetro degli impegni, in parte influenzati dal MEF leghista. Gli analisti di Equita avvertono che tali vincoli potrebbero rallentare l’operazione e penalizzare la posizione patrimoniale. L’offerta resta intanto a sconto del 6,1%. Domani 24 aprile si terrà l’assemblea delle Generali, con un nuovo scontro tra la lista Mediobanca, che sostiene la riconferma dei vertici attuali, e quella di Caltagirone. Oltre alla governance, il nodo strategico centrale è la partnership con Natixis nell’asset management.. Ne parliamo con Alessandro Graziani, Il Sole 24 Ore

    Conti disastrosi per Tesla, Musk fa un passo indietro dal DOGE

    Tesla ha chiuso il primo trimestre 2025 con risultati deludenti: l’utile netto è crollato del 71% a 409 milioni di dollari e i ricavi sono scesi del 9% a 19,34 miliardi, ben al di sotto delle attese. Il comparto auto ha registrato un calo ancora più marcato del 20%, con vendite in forte flessione in USA, Europa (–62% in Germania) e Cina (–22%). Le consegne globali sono diminuite del 13%, mentre il marchio ha subito un danno reputazionale legato alla controversa posizione politica di Elon Musk, che ha affiancato Trump come “zar anti-sprechi”. Le sue scelte, come i licenziamenti di massa e il sostegno alla riduzione della spesa pubblica, hanno suscitato critiche e contribuito al calo delle vendite. Musk ha annunciato che da maggio dedicherà solo due giorni a settimana al suo incarico governativo, riaffermando però il suo impegno nella lotta alla burocrazia. Ha preso le distanze dalle politiche protezionistiche di Trump, pur riconoscendo che la decisione finale spetta al Presidente. Le tensioni commerciali e i dazi stanno complicando le catene di fornitura, aumentando i costi, specie per componenti importati come quelli dal Messico. Nonostante tutto, il mercato sembra guardare oltre: le azioni sono salite del 4,5% dopo la chiusura dei mercati, sostenute dalla narrativa futurista di Musk, che punta su robotaxi a giugno, boom dell’energy business (+67%), lancio del nuovo Model Y economico e sul robot umanoide Optimus nel 2025. Tesla rilancia così su AI e robotica, abbracciando l’idea di un futuro di “abbondanza sostenibile”. Alberto Annicchiarico Il Sole 24 Ore

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  • Puntata del 22/04/2025
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  • Liste d'attesa, sfuma l'accordo con le Regioni
    Apr 18 2025

    «Rammarico» è la parola usata ieri sia dal ministero della Salute che dalle Regioni dopo la mancata intesa sul decreto che definisce i poteri sostitutivi di Roma in caso di gravi irregolarità nella gestioni delle liste d attesa. Un parola che nasconde in realtà un clamoroso scontro istituzionale sull emergenza numero uno della Sanità - le liste d attesa appunto - che dopo settimane di tensione è deflagrato ieri in Conferenza Stato Regioni dove il Governo ha deciso di andare avanti con il Dpcm sui poteri sostitutivi che consentirà al ministero di sostituirsi alle Regioni in caso di gravi inadempienze.

    I governatori hanno chiesto in extremis un rinvio per trovare una soluzione condivisa, ma - come anticipato dal Sole 24 ore - il Governo per bocca del sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato ha deciso di tirare dritto. E ora la procedura per «mancata intesa» con le regioni prevede un periodo di 30 giorni durante i quali si potrà tentare una ultima difficile mediazione e in caso negativo il ministero della Salute potrà portare in consiglio dei ministri il decreto e vararlo lo stesso. Interviene Marzio Bartoloni, Il Sole 24 Ore

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  • La Bce taglia i tassi di 25 punti base, al 2,25%
    Apr 17 2025
    Un nuovo taglio dei tassi, come ampiamente previsto. Una nuova, preoccupata, diagnosi dell economia. La Banca centrale europea ha ridotto il costo ufficiale del credito di 25 punti base per la settima volta da giugno portando il tasso sui depositi, quello di riferimento, al 2,25% dal 2,50%, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali al 2,40% dal 2,65% e quello sui prestiti marginali al 2,65% dal 2,90%. La decisione è stata unanime, e se sono state discusse «ipoteticamente» diverse opzioni - ha spiegato in conferenza stampa la presidente Christine Lagarde - nessuno ha proposto un taglio più incisivo. Soprattutto è stata modificata la diagnosi dell'economia. Ormai l'unico riferimento alle pressioni sui prezzi, nel comunicato ufficiale, è l'«elevata crescita delle retribuzioni» che è però parzialmente assorbita dalla moderazione dei profitti: la dinamica dei prezzi, come già a marzo, è ormai orientata a tornare all'obiettivo del 2% su basi sostenibili. «Anche l'inflazione dei servizi ha segnato una marcata attenuazione negli ultimi mesi», è l'aggiunta importante ai comunicati delle precedenti riunioni: era tassello mancante, e atteso, nel processo di disinflazione. Non sembra quindi esserci più bisogno, nelle parole della Bce, di una politica monetaria restrittiva: un tasso al 2,25% è del resto in un'area compatibile con il tasso nominale neutrale (difficilmente individuabile). Lagarde ha però ricordato che il concetto di tasso neutrale è rilevante «in un'economia senza shocks», e non è il caso attuale. Anche in questa occasione Lagarde non ha spiegato meglio in che modo è "pronta a utilizzare gli strumenti a sua disposizione" ora che l'incertezza sta terremotando i mercati. La Banca centrale europea continuerà a seguire il suo approccio: deciderà i suoi prossimi passi riunione dopo riunione», sulla base delle prospettive di inflazione. La politica monetaria, ha aggiunto Lagarde, dovrà essere «pronta», e quindi «attenta a tutti gli sviluppi e in particolare a quelli dei nuovi shocks», e «agile», per avere «un approccio coerente». A una domanda sulle accuse di Donald Trump a Jerome Powell, Lagarde ha detto di avere «molto rispetto per il mio stimato collega e amico Jay Powell e noi abbiamo un solido rapporto tra banchieri centrali decisivo per avere una solida infrastruttura finanziaria». Questo rapporto continuerà «in modo imperterrito e senza cambiamenti, ne sono sicura». Intanto l'euro, che continua a veleggiare intorno 1,13 sul dollaro terremotato da Trump, toglie pressioni inflazionistiche dal campo per la Bce, ma se sale troppo si aggiunge ai dazi nel togliere competitività all'export europeo. Interviene per commentare la notizia Donato Masciandaro, docente politiche monetarie università Bocconi, editorialista Il Sole 24 Ore.Dfp: Giorgetti, quadro soggetto anche a rischi positivi. Ma per Upb 68mila occupati a rischio con i daziSi sono tenute questa mattina le audizioni alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato sul Documento di finanza pubblica, che andrà inviato alla Commissione europea entro il 30 aprile dopo l'esame del Parlamento. In commissione è intervenuto anche il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha spiegato: tutte le simulazioni contenute nel Dfp "sono basate su ipotesi più sfavorevoli e pertanto forniscono indicazioni in senso peggiorativo sulla crescita e finanza pubblica. Ciò nonostante, sembra prospettarsi uno scenario meno avverso di quello messo in conto nelle previsioni ufficiali; più favorevole in termini sia di possibile esito finale della struttura dei dazi a livello internazionale, sia di variabili esogene (quali i prezzi dell'energia e i tassi d'interesse) che condizionano la crescita. Il quadro macroeconomico è pertanto soggetto anche a rischi positivi". A mettere però in guardia sull'esito della guerra commerciale in atto ci ha pensato la presidente dell'Upb Lilia Cavallari che in audizione sul Documento di finanza pubblica ha spiegato: "I dazi Usa impatteranno, tenendo conto anche degli effetti indotti, su quasi tutti i settori dell'economia italiana, con una perdita a livello aggregato di valore aggiunto nell'ordine di tre decimi di punto percentuale". E ha aggiunto: "In termini di occupazione l'effetto è quantificabile in circa 68 mila occupati totali in meno". A risentirne maggiormente, secondo le simulazioni dell'Upb, sarebbero i settori farmaceutico, attività estrattive, automotive, prodotti chimici, attività metallurgiche e fabbricazione di macchinari. Upb, insieme alla Corte dei Conti, denuncia anche che le informazioni del Dfp sono incomplete e forniscono un quadro limitato. Per una disamina del quadro offerto dal Dfp, spiega la Corte dei Conti, "manca non solo lo sviluppo programmatico (inciso dalla difficoltà di definire al momento una ricostruzione puntuale delle necessità in gioco), ma anche (e soprattutto) un dettaglio informativo determinante su diversi capitoli della ...
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