"Il tempo è un mistero quotidiano, spesso ignorato. Lo misuriamo con orologi, ma il suo valore è legato alla vita che viviamo".

Oggi viviamo proprio nel mondo descritto dal libro "Momo", dove gli uomini grigi rubano il tempo. Siamo sempre di corsa, trascurando amici, famiglia, noi stessi e, ovviamente, la comunicazione.

Personal trainer e gestori di palestre non hanno mai il tempo per marketing e social. Ma oggi non comunicare significa morire.

La scusa del "non ho tempo" nasconde la fatica richiesta dalla comunicazione. Marketing e comunicazione non sono attività secondarie, ma essenziali, un vero volano per attività e servizi.

Come trovare tempo per comunicare? Lo spiego in questa puntata.

Ma qui ti scrivo comunque alcuni approcci pratici:

1. Time Blocking: Bloccare orari "sacri" per la comunicazione, non negoziabili, trattandoli come lavoro con un cliente.
2. Scadenze: Darsi scadenze rigide per i progetti comunicativi. Questo forza l'organizzazione e l'esecuzione.
3. Organizzazione anticipata: Pianificare strategia e materiali. Raggruppare attività simili per efficienza (es. registrare più podcast insieme).
4. FPC (Forma Primaria di Contenuto): Trovare il formato più semplice e rapido da produrre (es. podcast/video) da cui estrarre altro contenuto. Questo riduce il peso psicologico della creazione.
5. Fregarsene dell'algoritmo: Concentrarsi sulla comunicazione per l'audience e i clienti, non per le piattaforme o l'algoritmo.
6. Autodisciplina: Fare i compiti comunicativi anche senza voglia o stanchezza. Nessuna scusa. Come l'allenamento, richiede costanza e impegno.
7. Pazienza e calma: I risultati significativi e duraturi richiedono tempo, costanza e pazienza.

Comunicare è un'attività principale. Richiede organizzazione: bloccare ore dedicate, darsi scadenze, pianificare i contenuti, scegliere la FPC, avere disciplina e pazienza. Non è facile, ma è cruciale per il lavoro e il benessere mentale e fisico. Organizzandosi bene, si scopre di avere più tempo e si riduce lo stress. Priorità e organizzazione sono la chiave per non lasciare vincere gli "uomini grigi" e onorare il proprio tempo vitale.

Trovi tutto l'archivio delle puntate su eugeniocredidio.it se invece vuoi farmi delle domande scrivimi a eugenio@eugeniocredidio.it

"A nessuno interessa niente di te, della tua azienda o del tuo lavoro".

Questo è stato il mio benvenuto nel mondo del marketing. Sono passati quindici anni, ma quella frase è ancora vera oggi come lo era allora.

Siamo innamorati del nostro lavoro e della nostra attività, e questo, anche se è molto bello, è il problema perché pensiamo che agli altri interessi sentirci parlare di noi.

Nonostante sappiamo bene quanto sia noioso trovarsi davanti una persona che parli solo di sé, pensiamo che agli altri interessi sentirci parlare della nostra attività e di quanto siamo professionali.

Ma non è così.

Quando parliamo della nostra attività, provochiamo negli altri lo stesso effetto di quelle nonne che parlano soltanto del loro nipote.

Cosa interessa davvero alle persone allora? Quello che gliene viene in tasca.

Come fare a comunicarlo? Scopriamolo assieme.

Per approfondimenti visita il sito www.eugeniocredidio.it, se invece vuoi scrivermi puoi farlo sui social o a eugenio@eugeniocredidio.it

Cerchiamo sempre di attirare tutti.

La Zumba che va bene per le signore di 60 anni e i bambini di 6. L’allenamento funzionale che fa dimagrire, tonifica, combatte la ritenzione idrica, aumenta il fiato, la forza, fa venire le chiappe sode e ti fa crescere i muscoli… hai capito cosa intendo, no?

Ma, come si dice nel marketing, parlando a tutti finiamo per non parlare davvero a nessuno.

Questa lezione io l’ho imparata a suon di schiaffi in faccia e, quando finalmente ho deciso di accettarla, ho ottenuto il doppio dei risultati facendo 1/4 della fatica.

La soluzione c’è, ed è sotto gli occhi di tutti: rivolgerti a un’audience, un target e una nicchia.

E ci sono due approcci per farlo: uno scientifico e uno “ignorante”.

Te li spiego oggi, assieme alla strategia per conquistare il mercato.

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Da una serie di analisi ai raggi X fatta alla comunicazione di personal trainer e professionisti dello sport e del fitness, risulta che c’è un elemento che nel 99% dei casi manca.

Gli studi dimostrano che questa mancanza non è da attribuirsi a fattori genetici, o non a che vedere con l'alimentazione o altri fattori simili in quanto manca anche a quelli che sulla carta erano più bravi, più forti, più spigliati, anche a quelli che magari uscivano più frequentemente sui social o avevano già un buon seguito.

Questo elemento è... e sì, che te lo scrivo nella qui. Mica sono fesso.

Se lo vuoi scoprire e soprattutto se vuoi scoprire come integrare questo elemento nella tua comunicazione ti tocca ascoltare la nuova puntata di Vendere lo sport.

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"Il marketing è tutto ciò che gli uomini chiamano marketing". Se dovessi pensare ad una definizione di marketing basandomi su tutto quello che ho studiato negli ultimi quindici anni e sulla mia esperienza di consulente strategist con personal trainer, piccoli centri sportivi e imprenditori dello sport e del fitness, credo che non ci sarebbe una definizione più calzante.

Tutti parlano di marketing, di comunicazione e di quanto sia importante farlo, ma quasi nessuno ha le idee chiare su cosa sia il marketing e su cosa significhi fare marketing, soprattutto nell'ambito dello sport e del fitness.

Questo rende tutto fumoso e poco chiaro, al punto che mi verrebbe da dire che il marketing sia percepito un po' come lo zen. Non può essere spiegato ma bisogna farne esperienza.

Questa confusione rende tutto nebuloso e questo è un problema perché:

• I professionisti e gli imprenditori si lanciano in imprese e azioni che raramente gli danno un ritorno
• Raramente sanno misurare i risultati per verificare se hanno avuto un ritorno
• Buttano via un sacco di soldi
• Le agenzie possono vendere servizi poco chiari

Quindi vediamo di partire facendo un po' di chiarezza.

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