Omicidio al cianuro, la morte misteriosa di Francesca Moretti (Seconda parte) Podcast Por  arte de portada

Omicidio al cianuro, la morte misteriosa di Francesca Moretti (Seconda parte)

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Tre studentesse e una morte misteriosa. Un intreccio complicato, una matassa di sospetti e indizi che sono destinati a rimanere tali. Francesca Moretti è nata a Pesaro. Dopo essersi laureata in Psicologia a Urbino nel 1996 si è trasferita a Roma, dove ha trovato lavoro in una cooperativa. Ha quasi 29 anni. Il pomeriggio del 22 febbraio 2000 viene ricoverata d’urgenza all’ospedale San Giovanni. Quando arriva è già in condizioni disperate. Lamenta dolori lancinanti allo stomaco e le gambe si sono gonfiate. Intossicazione, dicono i medici che la sottopongono subito a una lavanda gastrica. Ma non c’è niente da fare, muore pochi minuti dopo il ricovero. La prima diagnosi dei medici è choc anafilattico. Le cause del decesso restano però incerte, e viene disposta l’autopsia per accertarle. Passano quattro mesi e poi arrivano i risultati. Non di shock anafilattico si è trattato: la giovane psicologa è morta per avvelenamento. "Omicidio al cianuro", tratto dal volume III de "I Gialli di Roma" di Flaminia Savelli, uscito in allegato con Il Messaggero.
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