Halloween sopra Firenze: IL MERCATO DEI FANTASMI | Storia per Bambini di Halloween 
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Halloween sopra Firenze: IL MERCATO DEI FANTASMISeverino viveva nel campanile sulla collina — quello accanto all’antica Basilica di San Miniato al Monte.Ogni sera, al tramonto, chiudeva a chiave il cancello alla base della scalinata d’ingresso e prima di risalire su, si soffermava ad osservare Firenze colorarsi d’ambra.E così fece anche oggi. I turisti se ne erano andati. Il tempo si fermò e il silenzio tornò sacro.Attraverso le sbarre arrugginite la città stava là immobile — forse da sempre; con i suoi tetti rossi, le facciate di marmo e l’Arno che scorreva fra le sue pietre come uno scintillante nastro argentato. Cupole e torri tremolanti di luce, quasi sospese nell’aria, come se tutto e tutti stessero trattenendo il respiro in attesa del crepuscolo — e della notte che l’avrebbe coperta di ombre, stelle e sogni.Ancora uno sguardo, poi accese la sua radio a transistor che aveva trovato qualche anno fa e le note di 'Don't Get Around Much Anymore' di Duke Ellington riempirono la serata autunnale.Il silenzio sarà sacro per i monaci, ma per Severino la musica lo era di più.Seven, il suo corvo, non si fece chiamare ed alle prime note si lanciò dai cipressi del cimitero sovrastante, volteggiò davanti alla facciata imponente della Basilica e d’improvviso planò in basso lungo la scalinata, per posarsi gentilmente sulla sua spalla sinistra. “Ciao Seven, passata una buona giornata?”“Sì. Poteva andare peggio — Accontentiamoci.” Al che, Severino sorrise, alzò il volume della radio e iniziò a risalire deciso verso le Porte del Cielo, mentre la musica Jazz echeggiava tra le pietre millenarie.Nove anni fa, in questo stesso giorno del mese d’Ottobre, i monaci Olivetani residenti nell’Abbazia trovarono un bambino sui gradini della Basilica.Stava lì, avvolto nella nebbia, silenzioso come la notte, occhi curiosi come il vento — senza nome e senza passato. Lo chiamarono Severino — non so il perché — e crebbe tra preghiere e silenzi. Giocava in stanze antiche e scopriva il suo mondo, circondato da libri, tombe, arte e misteri mai svelati.Di notte un corvo ed un gatto nero lo accompagnavano, illuminati dalla luna, nel Cimitero Delle Porte Sante, vagando fra cripte imponenti e statue immobili che sussurravano memorie e misteri.Ma nelle notti di Halloween i sussurri si trasformano in grida e lamenti senza fine. Segreti si manifestano, leggende diventano realtà, e sogni mascherati da incubi bussano a porte illuminate da candele. E quella notte di luna piena era proprio questa notte: il 31 d’Ottobre — e ricordati, che tu creda agli spiriti o no, niente cambia: i fantasmi arriveranno.E Severino era lassù, proprio ad aspettare che arrivassero. Affacciato alla finestra più alta del campanile, tranquillo, guardando Firenze dall’alto. Mentre 'Round Midnight' di Thelonious Monk suonava nella sua radio, lui guardava — batteva il tempo con un piede ed aspettava.Al secondo dei dodici rintocchi delle campane di mezzanotte, qualcosa cominciò a succedere. Sull'Arno si formò una nebbia densa che pulsava di verde spettrale. Iniziò a salire e scivolare lenta ma inesorabile sui ponti come dita di mani fredde di fantasmi impazienti. Scivolava sul Ponte Vecchio e rotolava per le vie d'Oltrarno fino a raggiungere San Niccolò, dove si arrampicava sulla collina inghiottendo tutto ciò che trovava sulla sua strada.Quando raggiunse il cancello di San Miniato, scivolò fra le sbarre e salì lungo le scale fino a coprire, come un’alta marea luminosa, tutto il piazzale antistante la chiesa. Si arrampicò sulla sua facciata di marmo e avvolse anche il cimitero delle Porte Sante, coprendo tutta la collina in un mantello di mistero. Poi lentamente, come per incanto, la nebbia iniziò a dissolversi salendo verso il cielo e quando l'ultima nuvola si sciolse nell'aria notturna, il piazzale non era più vuoto.Piccole jack-o'-lanterns con luci tremolanti galleggiavano nell’aria sorridendo con denti di fuoco. Candele nere spuntavano dal nulla, illuminando bancarelle spettrali colme di tutto e niente. Pipistrelli che sembravano di carta ma che erano vivi volteggiavano tra le luci con ali di velluto nero, mentre foglie d'autunno danzavano senza vento, scintillando d'oro e rame. Zucche di ogni forma riempivano i banchi, alcune intagliate con facce buffe, altre coperte di ragnatele argentate che brillavano come fili di luna. Cappelli da strega volteggiavano nell'aria come ombrelli volanti ruotando lenti su se stessi. Castagne arrostite profumavano l’aria di cannella e mistero, mentre piccoli scheletri danzanti tintinnavano come campanelli di ghiaccio.E finalmente nel cimitero delle Porte Sante, il Portale si aprì. Come ogni Halloween, da secoli, spiriti da tutto il mondo si congregavano a Firenze per il loro incontro annuale. Un fiume spettrale di fantasmi si riversò nel piazzale, ognuno dirigendosi verso la propria bancarella, ed ognuno con le sue mercanzie impossibili da ...
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