
Ep. 12 - (Pen)ultime notizie sul risveglio
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La pace, però, non torna tra i “democristiani non pentiti”. Mentre l’Udc continua a esistere e operare (sia pure in formato ridotto rispetto al passato) e Gianfranco Rotondi centra di continuo la rielezione in Parlamento (grazie a sigle diverse), la Dc di Fontana e di Grassi non riesce a partecipare con lo scudo crociato alle elezioni politiche del 2018; soprattutto, da più parti si ritiene viziato il congresso del 2018 e c'è chi è convinto di averlo revocato. In vista delle elezioni anticipate del 2022, le Democrazie cristiane che presentano il simbolo sono ben quattro, ma l’unico ammesso è quello della Dc di Grassi, che sostituisce lo scudo con un drappo crociato: nel 2023 la segreteria passa da Grassi a Totò Cuffaro, fresco di riabilitazione e le liti su nome e simbolo ripartono. Offrendo nuove (pen)ultime notizie a una storia che sembra infinita.
La registrazione dell'assemblea del 26 febbraio 2017 è personale; l'intervento di Grassi al congresso del 2018 è stato tratto dal canale YouTube di Luigi abbate; la dichiarazione di antonio Cirillo è stata raccolta dall'emittente TvCity. L'intervento di angelo Sandri è tratto da un filmato della pagina Facebook della sua Democrazia cristiana; la dichiarazione di Totò Cuffaro viene da Tv Europa. Sono tratte invece dall'archivio di Radio Radicale le interviste a Gianfranco Rotondi e Cuffaro, realizzate da Lanfranco Palazzolo.
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