Cronache di lotta. Le sigaraie della Manifattura Tabacchi e lo sciopero del marzo 1944 Podcast Por  arte de portada

Cronache di lotta. Le sigaraie della Manifattura Tabacchi e lo sciopero del marzo 1944

Cronache di lotta. Le sigaraie della Manifattura Tabacchi e lo sciopero del marzo 1944

Escúchala gratis

Ver detalles del espectáculo
OFERTA POR TIEMPO LIMITADO. Obtén 3 meses por US$0.99 al mes. Obtén esta oferta.
...le tabaccaie, venerdì 3 c. m. a mezzogiorno si posero anch'esse in sciopero. Accorsero subito le autorità, non riconosciute dalla massa, e un tedesco. I fascisti, entrati nei reparti, cominciarono a sparare, ma, le donne e gli uomini, che avevano solidarizzato, non si mossero per niente. Gli assassini fascisti colpiti da questo energico contegno, cominciarono a malmenare le donne che gli erano vicine. Gli fu risposto con le peggiori parole che si potrebbe dire loro. Il capo assassino Manganiello intese di domandare cosa si voleva, ed in coro gli fu risposto: “Abbiano fame, vogliamo la Pace, e non vogliamo che i nostri figli siano presi per forza”. Manganiello rispose, che tutto era in mano dei tedeschi e che egli non poteva far niente. Mentre parlava fu gettato un numero di manifestini che inneggiavano allo sciopero e alla lotta contro gli invasori e contro i traditori fascisti, i quali, nel momento, stavano riempiendosi le tasche di sigarette. Una compagna, accortasene, telefonò in portineria con le seguenti parole “Attenzione, Attenzione, i repubblicani svaligiano la Manifattura". Frugati in portineria fu ricuperato per un valore di L. 9500. Un Ufficiale della Guardia Repubblicana fu fatto smettere di fumare, con sua grande stizza, dalle donne. Lo sciopero proseguì il sabato ed il tedesco promise di migliorare la mensa con 2 Kg di patate al mese, qualche etto di marmellata e della farina gialla. Le donne dissero che esse volevano l'aumento delle razioni per tutti e non solo per esse. Il terzo giorno, il lunedì, si entrò in Manifattura ma il lavoro non fu ripreso al ritmo normale, anzi, possiamo dire che proseguì con lo sciopero bianco. Nello stesso tempo, fu dato un ultimatum di 3 giorni per una risposta concreta alle richieste fatte. Lo sciopero è stato totalitario e si è fatta così sentire l'avversione esistente nelle lavoratrici e nei lavoratori per gli invasori tedeschi e gli assassini fascisti.

Lettura tratta dall'articolo “Evviva le Sigaraie” pubblicato sul foglio clandestino “L'Azione comunista” del 15 marzo 1944

Memorie di Resistenza fiorentina è un progetto, realizzato dal Comune di Firenze, che raccoglie storie di persone che hanno contribuito alla Resistenza delle città con l’obiettivo di promuovere un patrimonio di memoria storica collettiva.
Todavía no hay opiniones