
Capitolo IV
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Poiché il Cinquecento non presentava le condizioni adatte per permettere alle donne di scrivere, l’autrice si sposta avanti nella Storia. Qualche donna nel Seicento effettivamente riesce a scrivere, benché il loro genio letterario sia ancora offuscato dal risentimento verso gli uomini, ignorato o ripudiato per pudore. Sono donne aristocratiche, costrette all’isolamento e a subire la derisione degli altri poeti. Ma nel Settecento, si presenta lentamente una fondamentale inversione di rotta: a fine Settecento la donna comune, di classe media, comincia a scrivere. La scrittura non è più un privilegio per aristocratiche signore isolate. Così nell’Ottocento arrivano i primi mostri sacri della scrittura femminile: Jane Austen, George Eliot, Charlotte ed Emily Bronte. Ma nonostante il loro genio indiscusso, è ancora evidente che queste donne non hanno il privilegio di essere libere quanto i loro coetanei uomini. Siamo quindi giunti alla domanda centrale di questo capitolo: in quale modo il sesso di un autore si riflette sul suo modo di scrivere? Sono due i problemi principali: il bisogno di rispondere alla critica maschile e la mancanza di una tradizione femminile. Tutto questo distrae le scrittrici dai loro romanzi e rende le loro creazioni confuse e distorte.