Urso, superdazi sulla pasta? "Fiducioso che avremo ragione" Podcast Por  arte de portada

Urso, superdazi sulla pasta? "Fiducioso che avremo ragione"

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Il ministro Adolfo Urso, a margine dell’assemblea di Unindustria, si dice fiducioso di vincere la battaglia sui superdazi USA alla pasta italiana, sia sul piano legale che politico. Sottolinea il pieno sostegno della Commissione europea, che resta l’unico soggetto competente in materia di politica commerciale. Critico invece il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, che chiede maggiore certezza nei rapporti con i partner internazionali. Il Dipartimento del Commercio americano ha imposto un dazio del 91,74%, sommato al 15% già esistente, portando il totale al 107%. Il provvedimento, previsto da gennaio 2026, nasce da una revisione antidumping che coinvolge La Molisana e Garofalo, accusate di scarsa collaborazione. Lo stesso margine è stato applicato anche ad altre aziende, tra cui Barilla, Sgambaro e Rummo. L’ambasciata italiana e i ministeri competenti sono già intervenuti per chiedere una revisione della misura. Ne parliamo con Luigi Scordamaglia - Amministratore Delegato di Filiera Italia.

Fim, crollo di un terzo della produzione Stellantis 9 mesi

Nei primi nove mesi del 2025 la produzione Stellantis in Italia è calata del 31,5%, con 265.490 unità tra auto e veicoli commerciali. Le auto segnano -36,3%, i furgoni -23,9%. Tutti gli stabilimenti registrano cali tra il 17% e il 65%. Il segretario Fim Cisl Ferdinando Uliano prevede un 2025 chiuso con poco più di 310.000 unità, di cui meno di 200.000 auto. Il 20 ottobre è previsto un incontro con l’ad Antonio Filosa per chiedere un rafforzamento del piano industriale avviato dopo lo sciopero del 2024 e l’uscita di Tavares. Il piano prevede nuovi modelli, versioni ibride e progetti di rilancio per Pomigliano, Mirafiori, Melfi, Modena e la gamma Maserati, mentre restano incognite sul futuro di Termoli dopo lo stop alla gigafactory. Andiamo dietro la notizia con Alessandro Plateroti - Direttore Newsmondo.it

L'economia italiana rischia la stagnazione, Confindustria chiede interventi

L’Istat conferma che la crescita del Pil italiano per il 2025 sarà dello 0,5%, come previsto nel Dpfp, ma solo se nel secondo semestre si registrerà un lieve incremento di almeno 0,2 punti percentuali. L’istituto ricorda che il 2025 avrà tre giornate lavorative in meno rispetto al 2024, elemento che potrebbe frenare i risultati. Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, intervenendo all’assemblea di Unindustria, ha sollecitato il governo a destinare le risorse non utilizzate agli investimenti, invece che alla riduzione del debito pubblico. Ne parliamo con Gianni Trovati - Il Sole 24 Ore.

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